Cagiva Raptor
La Cagiva Raptor è una motocicletta prodotta dalla casa motociclistica varesina Cagiva.
Costruita nelle versioni da 125 cc, 650 cc. e 1.000 cc è stata progettata dallo stesso Miguel Galluzzi, già designer della Ducati Monster. Il progetto Raptor nasce nell'epoca quando Cagiva era ancora proprietaria del marchio Ducati ed era stato originariamente denominato M2 - (Monster 2), questa sigla permane sulla targhetta adesiva posta vicino al canotto di sterzo delle Raptor, solo la 125 non riporta tale sigla. Resta in produzione solamente nella cilindrata minore.
RAPTOR 125
Questa moto è l'evoluzione o la continuazione del modello Cagiva Planet ed è in produzione dal 2003, tutti e due i modelli hanno come base la Cagiva Mito, e se ne differenziano per l'assenza delle carene, per il serbatoio e il diverso impianto d'illuminazione, ovviamente essendo un modello naked ha un'impostazione diversa, infatti ha anche delle diverse tarature, che la rendono più comoda e agile.
Il motore, esattamente come per la Mito, è molto affidabile e potente, arrivando a potenze molto elevate nelle versioni "full power" (vendute fuori dall'Italia o su richiesta) dove sfiora i 29,5 CV.
Un vantaggio di questo modello è la possibilità d'applicare l'avviamento a pedale senza avere l'handicap della presenza delle carene; questo tipo d'avviamento, non disponibile nella versione origine, può essere prelevato dal kit SP della Mito o da altri modelli 125 fuori produzione, visto che le misure sono rimaste le stesse del 1980.
Dal 2007 questo modello è stato venduto con l'omologazione Euro 3 (esattamente come la Mito SP525 ma un anno prima) grazie alla presenza di un nuovo impianto (ECS) che controlla tutti i parametri del motore e che regola la quantità d'aria al motore, in modo da produrre meno sostanze inquinanti.
Questo sistema, in caso di malfunzionamento, ha una spia luminosa rossa chiamata MIL (Malfunction Injection Lamp), che avvisa quando il motore va in emergenza, come nei casi in cui la pompa (miscelatore) elettrica, il carburatore o la centralina manifestassero un inconveniente o un guasto.
Presso le officine autorizzate, inoltre per i modelli Euro 3, è possibile acquistare il Kit di Ripotenziamento Cagiva a circa 250€; il quale trasforma la piccola naked di casa Cagiva in versione "full power". Il kit è composto da una pancia di scarico e le nuove tarature del carburatore; ma rende non conforme alla legge la moto.
RAPTOR 650
La 650, entrata in produzione con una prima serie dal 2001 al 2004, monta il motore Suzuki derivazione del 1000 che equipaggia la sorella maggiore, uguali carenature e telaio molto simile. Erroneamente a quanto si pensava la cagiva produsse entrambe le versioni sia la V-Raptor 650 che la Raptor normale. La versione V però venne prodotta in pochissimi esemplari le fonti ufficiose dicono siano circa 100 pezzi. Molte delle 650 V che si trovano in giro sono opere di appassionati che hanno riprodotto su base normale la versione V.
La seconda serie, subentrata alla prima a partire dal 2005 e prodotta fino al 2006, è stata equipaggiata dal nuovo motore Suzuki a iniezione elettronica mantenendo un cambio a sei marce. Appaiono subito all'occhio gli interventi estetici:
- cupolino derivato dalla concept bike X3
- fiancatine sottosella verniciate
- fiancatine telaio lisce (non più "butterate" stile carbonio)
Poiché però l'estetica è spesso la prima parte di una moto che viene modificata dai proprietari modo sicuro per riconoscere la i.e. (iniezione elettronica) dalla carburatori è la presenza sulla prima del piccolo radiatore dell'olio nella parte bassa del motore, subito dietro la ruota principale. (La presenza del radiatore anche sulla 1000 non dovrebbe trarci in inganno visto l'aspetto ben più massiccio che ha la sorella maggiore, soprattutto il suo motore)
RAPTOR 1000
La versione maggiore, entrata in produzione per prima nel 2000 e uscitane nel 2006, è stata prodotta in un'unica serie ma in più versioni, normale, V-Raptor (esteticamente identica alla Xtra Raptor) ed "Xtra Raptor" (versione accessioriata di parti in carbonio e sospensioni regolabili.Nel 2001 è stata introdotta la Xtra Raptor. nel 2004, venne presentata un prototipo denominato X3 Raptor mai entrato in produzione. Tutte le raptor 1000 montavano un propulsore giapponese della Suzuki (TL1000) impiegato in Superbike per un breve periodo. L'Xtra Raptor ha una targhetta che riporta la numerazione della moto,che fu prodotta in serie limitata. La numerazione doveva andare dalla 1/999 alla 999/999. L'Xtra Raptor inoltre rispetto alla versione normale aveva una forcella marzocchi regolabile e un monoammortizzatore sachs regolabile.
Tutti i propulsori presentavano il raffreddamento a liquido e l'impianto frenante era composta da due freni a disco all'anteriore (solo la versione da 125cc disponeva di disco singolo all'avantreno) e uno singolo al posteriore. In comune a tutti i modelli, indipendentemente dalla cilindrata, la presenza di una forcella a steli rovesciati (da 40mm per la versione "piccola", da 43mm per le altre) e di un monoammortizzatore al retrotreno.
Maneggevolezza e potenza sono le doti naturali di questa moto che integra stile e prestazioni allo stato puro soprattutto nella versione "V-Raptor" che disponeva di 77,5 Kw con soli 194 kg di peso. Della versione V-1000 fonti ufficiose dicono che siano state prodotte circa 300 V-Raptor 1000,mentre della Xtra ne sono state prodotte circa 600 e non 1000 come si pensava e come venne dichiarato alla stampa quando la moto fu presentata.
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